LA MASCHERA PERFETTA by Blake Pierce

autore:Blake Pierce [Pierce, Blake]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-03-17T23:00:00+00:00

CAPITOLO VENTIDUE

Fu subito ovvio a Jessie che Natalie Aldrin non era abituata a svegliarsi presto.

Quando rispose alla porta della sua enorme casa moderna a tre piani in stile quadrettato bianco e nero, dopo che ebbero suonato il campanello per cinque minuti buoni, indossava un paio di leggings e una maglietta oversize con sopra scritto Mangiati i ricchi, che Jessie sospettava la donna trovasse più divertente di quelle che portava di solito.

“Sapete che ore sono?” chiese, i capelli biondi scompigliati che per metà le coprivano il viso.

“Sì, signorina Aldrin,” rispose la Valentine. “Sono le 6:23. Purtroppo, la questione che dobbiamo trattare con lei non può aspettare. Sono la detective Susannah Valentine del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Questa è Jessie Hunt, una profiler criminale che ci offre consulenza. Possiamo entrare?”

La Aldrin si spostò i capelli dal viso, come a cercare di capire meglio ciò che aveva appena sentito. Almeno così Jessie poté guardarla meglio. Sembrava più giovane delle donne che erano morte, che avevano tutte un’età compresa tra i trentacinque e i quarantacinque anni.

Jessie sospettava che lei ne avesse appena una trentina, anche se era evidente che si era già fatta fare qualche lavoretto di ritocco. Le labbra erano insolitamente gonfie e la pelle tra gli occhi e vicino alle orecchie era particolarmente tesa. Il lavoro sembrava insensato, dato che la Aldrin appariva piuttosto attraente di suo, anche senza trucco e appena svegliata.

“Di cosa si tratta?” chiese sospettosa.

La Valentine guardò Jessie, insicura di quanto essere diretta. Jessie decise di buttarsi a capofitto.

“Penso che lei sappia di cosa si tratta, Natalie,” disse sottovoce. “E a meno che non voglia che vengano a saperlo anche i suoi vicini, le suggerisco di invitarci all’interno, così potremo discutere la cosa in totale riservatezza. Ma sta a lei.”

La Aldrin parve leggermente perplessa, poi aprì la porta per farle entrare. Le condusse lungo un corridoio, anch’esso decorato a scacchi di marmo bianchi e neri, che poi si apriva su un ampio salotto con finestre che si affacciavano su una piscina. Le pareti della stanza erano tappezzate di foto della Aldrin, provenienti dal mondo dell’alta moda.

“Mettetevi comode,” disse la donna. “Devo solo andare a lavarmi i denti. Torno subito.”

Jessie era tentata di andare con lei, ma non ebbe la sensazione che la donna stesse pianificando di scappare, quindi si trattenne, anche se decise di non sedersi. Lanciando un’occhiata alla Valentine, vide che la detective la stava guardando con espressione seria.

“Che problema c’è?” le chiese.

“Ti spiacerebbe dirmi cos’è esattamente che la Aldrin sa rispetto alla conversazione che avremo?” le chiese sottovoce, riferendosi a come Jessie aveva risposto per ottenere l’ingresso in casa.

“Non ne ho idea,” ammise Jessie. “Immagino che tra tradire il marito di una donna ora morta e averla potenzialmente uccisa insieme ad altre due, si senta in colpa per qualcosa, quindi lascio che scelga lei un suo argomento, piuttosto che tirare a indovinare.”

“Beh, magari avresti potuto rendermi partecipe del tuo piano,” mormorò la Valentine irritata.

“E come potevo?” sussurrò Jessie in risposta, sorpresa. “Stavo improvvisando, inventando qualcosa che ci permettesse di entrare.

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